Palazzo Ercole, detto anche Casa Dipinta

Appena fuori dalla cerchia antica, addossato alla torre portaia, si può ammirare questo palazzo con facciata tutta affrescata di motivi mitologici. Un contrasto quasi irriverente con l’affresco della Crocifissione di Gasparo Narvesa, che si scorge sulla parete della scala della casa in mattoni che fa angolo.
Questa casa è testimonianza di una prassi molto diffusa in tutto il Friuli: quello di affrescare le abitazioni signorili, nei muri esterni. Palazzo Ercole, è d’epoca rinascimentale e i suoi dipinti si possono dividere su quattro fasce. Vengono raffigurate le Storie di Ercole: dall’alto si vedono il Ratto di Deianera, il Centauro Chirone, un rappresentante della casata degli Spilimbergo; nelle fasce inferiori, vi sono motivi decorativi, quadrature e due scene con fanciulli, Ercole che lotta contro il leone.
È possibile che la committenza provenga da uno dei membri degli Spilimbergo di nome Ercole (forse Ercole di Francesco documentato nel 1519), il che spiegherebbe la scelta del soggetto raffigurante proprio alcuni episodi della vita dell’eroe greco. Deianira infatti, rappresentata in groppa al centauro Nesso, fu la seconda moglie di Ercole: dopo il matrimonio e la loro lunga permanenza a Calidone (paese originario della giovane), i due lasciarono la città. Per strada si imbatterono nell’essere mitologico che tentò di rapire e violentare la donna. Ma nonostante la sua armatura fatta di arco e frecce (ben visibili nell’affresco), fu ucciso dal valoroso semidio. Gli affreschi sono tutti di un periodo che non va oltre la metà del ‘500.