Itinerario dei portici

Itinerario dei portici

Il centro storico è a dimensione d’uomo tanto da risultare piacevole il passeggiare per le sue vie e piazze, immergendosi in deliziosi angoli dal sapere medievale ingentiliti da portici ed androni, brindando in qualche vecchia osteria con un buon calice di vino e bevendo un caffè. E se piove, nessun problema perchè il centro storico ha tanti portici così da permettere una visita all’asciutto!Itinerario:

Piazza San Rocco – via Marco Volpe – via Pilacorte – corso Roma – via Vittorio Emanuele – via Jacopo da Spilimbergo – via Vecellio

Durata: 2 ore

Parcheggio: Corte Europa (gratuito)

 

Dopo aver visitato la Chiesa di San Rocco, sorta nel 1536 fuori le mura per onorare un voto fatto alla Santa Vergine e a San Rocco affinché la città venisse liberata dalla peste, entra nel centro storico dalla Torre Occidentale (sec. XIV). Gira a sinistra lungo i portici, seguendo il tracciato settentrionale della terza Cerchia di mura arrivando in piazza Walterpertoldo, che conserva la

chiesa (sconsacrata) del Monastero dei SS. Michele e Benedetto, fondato nel 1689 dalle Orsoline e demolito nel 1939. Accanto, l’ex Caseificio ancora conservato nella sua struttura esterna.

Scendendo lungo via Pilacorte, ti troverai a fronteggiare Palazzo Stella (sec. XVI) attribuito al Palladio, dove vissero Eusebio (ritenuto il migliore poeta friulano del ‘600 insieme a Ermes di Colloredo) e Francesco Maria, fisico matematico e naturalista. L’edificio nell’autunno del 1797 pare ospitò anche Napoleone.

 

(foto Francesca Peressutti)

Segui ora la fuga dei portici per giungere al Palazzo Marsoni-Asquini (sec. XVIII – già sede Municipale) e alle vestigia di Palazzo Cisternini (sec. XVI), famiglia che con il capitano Lunardo ebbe gloria nella battaglia di Lepanto e fu in perenne lotta con i Signori di Spilimbergo. L’edificio venne distrutto nell’aprile 1799 dai fuochi accesi dalle soldataglie russe del generale Suvarov, e di esso rimangono solo le eleganti colonne. Accanto c’è Palazzo Monaco (sec. XV) che propone una struttura a corte e loggiati, l’edificio della cappella gentilizia e una bella facciata affrescata. Lascia ora la via principale per risalire la probabile direttrice della seconda cerchia di mura. La strada ospita alcune abitazioni secentesche dalle finestre ogivali contornate in pietra.

Dopo l’antico Molin de sotto della Valbruna, ingentilito da un affresco, prosegui lungo il portico di via Tiziano Vecellio per raggiungere il belvedere di Palazzo di Sopra dal quale ammirare lo spettacolo dell’anfiteatro che va dalle Prealpi Carniche fino alle Alpi Giulie.

Secondo noi, anche con il brutto tempo, resta incantevole!

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