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Il Molino di Mezzo, noto agli spilimberghesi con il nome di “mulino Prussia” o “mulino Gridello”, dalle famiglie che per ultime vi hanno vissuto, si trova in via della Repubblica, nell’area sud di Spilimbergo (nei pressi della ex stazione ferroviaria).
Esisteva certamente già dal 1391, sfruttando il passaggio della Roggia di Spilimbergo per macinare il grano. Un tempo i mulini erano spazi funzionali all’utilizzo, non edifici di rilevanza architettonica. Così anche il nostro, si ipotizza, era di piccole dimensioni, con due macine e su un piano soltanto. A seguito di un uso continuativo e della sua accresciuta importanza, si ritiene che alla struttura originaria fosse stata aggiunta una stanza al piano di sopra per il mugnaio e la sua famiglia, affinché lo controllasse da malintenzionati e ladri di farine. Numerosi eventi sismici avvenuti a inizio ‘500 in tutto il Friuli e un rovinoso terremoto del fine ‘700 ne hanno causato modifiche e sistemazioni fino all’attuale configurazione.
Nel 1885 Alessandro Mongiat compra da Gualtiero di Spilimbergo il mulino in cattivo stato e poco dopo la Prima guerra mondiale lo vende a Osvaldo Cazziti detto Prussia. Nel 1929 il mulino, che era dotato di tre macine a pietra, viene acquistato da Dante Gridello che poi passa il mestiere di mugnaio al figlio Guido.
Fino al 1947 il mulino era dotato di tre ruote esterne in legno con relativi alberi di trasmissione sostituiti poi con un’unica ruota e albero in ferro: si macinava granoturco, orzo, avena e frumento. In seguito è stato messo il maglio per la battitura del baccalà.
Guido Gridello e Cesarina Pasquon chiudono l’attività il 30 dicembre 1995 dopo aver fornito i paesi vicini di farine, di spezzato per animali e dopo aver battuto tonnellate di baccalà principalmente per l’Osteria al Bachero di Spilimbergo.
Mesi di restauro e sistemazione hanno portato finalmente il nuovo Molino di Mezzo a riaprire i battenti nel 2017, sotto la gestione dell’Ecomuseo Lis Aganis: è ora un centro espositivo d’arte molitoria con percorsi multisensoriali rivolti a bambini e ragazzi. L’ultimo piano dell’edificio è adibito a sala multimediale per piccoli incontri, organizzati anche dai vicini istituti scolastici. Inoltre, una stanza ospita una collezione tassidermica di grande impatto, riguardante animali delle nostre zone, generosamente donata da Graziano Ponzi alla Città.
In via Corridoni, c’è l’asilo-monumento ai caduti della Grande Guerra. Oltre all’imponenza del capitello a pianta circolare, sovrastato da una cupola retta da 8 colonne, è importante notare il mosaico che compone il pavimento del monumento e la sua parete di fondo. Vi sono riportati i nomi dei 177 spilimberghesi caduti o dispersi durante il devastante primo conflitto mondiale.
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